Portami su quello che canta. Storia di un libro guerriero – Proiezione film
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Portami su quello che canta. Storia di un libro guerriero – Proiezione film
Portami su quello che canta. Storia di un libro guerriero – Proiezione film
Il film di Claudio Zucchellini e Marino Bronzino racconta la storia del processo allo psichiatra Giorgio Coda, condannato per maltrattamenti ai suoi pazienti della Certosa di Collegno.
La rilettura, a distanza di oltre quarant’anni dalla pubblicazione del libro denuncia di Alberto Papuzzi e Piera Piatti Portami su quello che canta, è il punto di partenza per ripercorrere una stagione di impegno civile e di grandi cambiamenti e far conoscere a chi, quel periodo non l’ha vissuto, un pezzo di storia recente in cui i “matti” per la prima volta hanno avuto la parola, sono stati ascoltati, considerati dai giudici degni di fede, finalmente cittadini come gli altri.
La vicenda offre inoltre molti spunti in relazione al tema del rapporto tra scienza, medicina e diritto, nonché tra medico e paziente.
Argomenti roventi, sui quali gli operatori della scienza, della medicina e del diritto in questi anni si sono cimentati, con un impegno che è sfociato anche in provvedimenti legislativi destinati a influire in modo rilevante sui rapporti tra i consociati.
Il nucleo centrale del film si poggia sulla lettura di alcuni passi salienti del libro Portami su quello che canta e sulle interviste a:
Alberto Papuzzi autore con Piera Piatti del libro.
Alessandro Perissinotto scrittore che nel suo ultimo romanzo Quello che l’acqua nasconde prende spunto da quei fatti di cronaca.
Mauro Vallinotto fotografo, autore delle immagini che aprono il libro e che con la loro pubblicazione sul settimanale L’ESPRESSO diedero forza alla denuncia e all’apertura del processo.
Gianpaolo Zancan con Bianca Guidetti Serra difensori di parte civile nel processo.
Il contesto storico politico e sociale di quegli anni, ingiustamente etichettati solo come “anni di piombo”, è curato dall’Avv. Claudio Zucchellini, attento conoscitore di quel periodo, che espone in modo puntuale e sintetico i grandi cambiamenti sociali di quegli anni, come ad esempio: il referendum per l’abrogazione della legge sul divorzio, la legge sullo statuto dei lavoratori, la legge sull’aborto e il travagliato percorso della chiusura dei manicomi grazie all’impegno di Franco Basaglia.
La documentazione agghiacciante di cosa erano gli ospedali psichiatrici è resa dalle immagini fotografiche di Carla Cerati, Gianni Berengo Gardin e Mauro Vallinotto che, con la complicità dell’Associazione per la lotta contro le malattie mentali, realizzò a Villa Azzurra un reportage rimasto nella storia del giornalismo d’inchiesta di quegli anni.
Con il patrocinio di:
Consiglio Nazionale Forense
Università degli Studi di Milano
Ordine degli Avvocati di Torino
con la collaborazione di FCTP
Regia Marino Bronzino e Claudio Zucchellini
Soggetto e Sceneggiatura Marino Bronzino
Fotografia Angelo Santovito e Marino Bronzino
Montaggio Marino Bronzino e Eugenio Sciola
Scenografia Marino Bronzino
Suono presa diretta Marino Bronzino
Operatori Angelo Santovito e Marino Bronzino
Interpreti Alberto Papuzzi, Alessandro Perissinotto, Mauro Vallinotto, Gianpaolo Zancan, Claudio Zucchellini
Produzione BroZuc Production
PACTA
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