BLACK BOX-Dentro l’algoritmo
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BLACK BOX-Dentro l’algoritmo
BLACK BOX-Dentro l’algoritmo
ANNULLATE LE REPLICHE DAL 25 AL 30 NOVEMBRE, CAUSA DI FORZA MAGGIORE.
RECUPERO 8 e 9 DICEMBRE.
Il progetto TeatroInMatematica, ideato da Maria Eugenia D’Aquino, celebra il ventesimo compleanno con il nuovo spettacolo: il decimo del repertorio. Vent’anni, dieci spettacoli, decine e decine di laboratori, incontri, approfondimenti, sempre sulla cresta dell’onda. E ora più che mai con uno spettacolo di grandissima attualità.
Intelligenza artificiale. Machine learning. Data profiling. Capitalismo della sorveglianza. Sono termini di cui si sente parlare sempre più spesso, in relazione ai cambiamenti rapidissimi che la società globale sta attraversando nella nostra epoca. E pur nella diversità di ambiti in cui vengono applicati, fanno tutti riferimento al concetto matematico di algoritmo. Sono gli algoritmi a regolare ogni aspetto della vita economica e sociale. E gli algoritmi per funzionare e perfezionarsi attingono alle miriadi di dati sul nostro comportamento che ognuno di noi fornisce ogni volta che accendiamo un computer o utilizziamo uno smartphone o una carta di credito o anche solo una carta fedeltà del supermercato.
Sullo sfondo di questo scenario, che sembra rubato ad un racconto di fantascienza ma è assolutamente quotidiano e reale, lo spettacolo Black Box getta uno sguardo sul tema degli algoritmi e sul loro impatto nella vita quotidiana, a partire da una semplice domanda: ha senso parlare di libertà in un mondo senza più privacy, in cui ogni nostro gesto, azione o pensiero sono osservati?
Mai come oggi un concetto puramente matematico ha avuto un’influenza così grande su ogni aspetto del vivere sociale, dal livello globale a quello più individuale, tanto che si inizia a parlare di una vera e propria rivoluzione antropologica in atto, perché è proprio ad algoritmi che ci rivolgiamo ogni volta che decidiamo di interagire in un mondo sempre più interconnesso grazie all’utilizzo pervasivo di macchine e tecnologie informatiche.
Protagonista dello spettacolo è Cluster, un data mining analyst che lavora per una importante società di analisi dati. Insieme a lui è Alice, l’intelligenza artificiale che gestisce l’ambiente di lavoro, gli fornisce i compiti da svolgere e controlla la sua performance. Alice è una macchina, ma conosce Cluster così bene che tra i due si crea un rapporto quasi umano, quasi intimo. E poi c’è Celia… ma chi è Celia?
Attraverso lo studio di flussi di dati, comportamenti da osservare, decisioni da prendere, quella che sembra una giornata di lavoro come tutte le altre si trasforma però ad un tratto in un’avventura quando Alice propone a Cluster di entrare in Black Box, un gioco di realtà virtuale innovativo, diverso da tutti gli altri perché simile alla vita. La decisione di Cluster cambierà per sempre il suo modo di vedere non solo il proprio lavoro ma anche il mondo in cui vive, e sé stesso.
Lo spettacolo cerca di affrontare alcune delle domande che la constatazione di vivere in una sempre più efficiente algocrazia fa nascere quotidianamente in ognuno di noi. La risposta è lasciata allo spettatore.
“Gli algoritmi sono potenti produttori di mondo. Di chi sarà il mondo che faranno?” si chiede Massimo Mazzotti. Il futuro dell’umanità è davvero quello che prospetta Shoshana Zuboff, psicologa e scrittrice, nel suo libro Il capitalismo della sorveglianza?
Le repliche dell’1 e 2 dicembre non saranno effettuate.
NOTE DELL'AUTORE
Qui all’inizio è tutto buio, quindi meglio se mi dai la mano. Ti guiderò con mano sicura, in modo discreto, senza che tu te ne accorga. Dapprima solo osservandoti, raccogliendo informazioni su quello che mangi, compri, leggi, i luoghi che ami e quelli che odi, quanto guadagni, quello che dici quando sei con gli altri e pensi quando non c’è nessuno. Su quello che ti fa emozionare. Arrabbiare. Innamorare. Ammalare. Verrà un momento in cui ti conoscerò meglio di quanto tu ti conosca. Non devi fare niente. Solo vivere. E più vivi, più sarò in grado di aiutarti a vivere, di guidarti nelle scelte giuste, quelle che ti rendono felice. Devi solo fidarti. E soprattutto, non lasciare mai la mia mano. Perché qui all’inizio è tutto buio, e solo io conosco la strada.
Black Box è un teatro in cui si muovono attori non sempre convinti di essere attori.
Black Box è un ufficio dove si analizzano dati, un ufficio come tanti di una società uguale a molte, in una giornata di lavoro che sembra uguale a tutte le altre.
Black Box è un gioco di realtà virtuale che è come la vita, perché la vita è un gioco.
Black Box è un viaggio dentro l’algoritmo. L’algoritmo che giorno dopo giorno, sulla base delle nostre scelte e dei nostri comportamenti, dà forma al mondo in cui viviamo, ci aiuta a crearlo e lo crea per noi. È un viaggio dentro noi stessi. Dentro quella parte di noi che motiva i nostri valori, le nostre azioni e che nessuno, a volte neppure noi stessi, a parte l’algoritmo, conosce.
Black Box prova a rispondere alla domanda: ha senso parlare di libertà in un mondo senza più privacy?
Riccardo Mini
CAST:
drammaturgia Riccardo Mini
consulenza scientifica Massimo Mazzotti, Director Professor Department of History University of California, Berkeley
con Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini, Lorena Nocera
regia Riccardo Magherini
musiche originali Maurizio Pisati
disegno luci Manfredi Michelazzi
spazio scenico Fulvio Michelazzi
oggetti di scena Ernesto Jannini
costruzioni Eliel Ferreira de Sousa
assistente alla regia Fabrizio Kofler
produzione PACTA . dei Teatri – TeatroInMatematica ScienzaInScena
COMITATO SCIENTIFICO:
ORARI:
ANNULLATE LE REPLICHE DAL 25 AL 30 NOVEMBRE, CAUSA DI FORZA MAGGIORE.
RECUPERO 8 e 9 DICEMBRE.
sabato 3 dicembre 20:45
domenica 4 dicembre 17:30
giovedì 8 dicembre 20:45
venerdì 9 dicembre 20:45
PACTA
Ora in scena